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Riso Rosso Fermentato: Un Alleato Naturale per la Ipercolesterolemia

Scritto da Gabriele Ghirardelli | 17-lug-2024 10.23.24

Il riso rosso fermentato (RYR) è un nutraceutico ampiamente riconosciuto per la sua capacità di ridurre il colesterolo, rendendolo un'opzione popolare per la gestione dell'ipercolesterolemia. Questo articolo esplorerà le proprietà, l'efficacia, e la sicurezza del RYR, basandosi su recenti studi e linee guida.

Composizione e Meccanismo d'Azione

Il riso rosso fermentato è ottenuto dalla fermentazione del riso (Oryza sativa) con un tipo di lievito, generalmente Monascus purpureus. Questo processo produce diversi composti bioattivi, tra cui la monacolina K, una sostanza che agisce come un inibitore reversibile debole dell'enzima 3-idrossi-3-metil-glutaril-coenzima A reduttasi (HMG-CoA reduttasi). Questo enzima è cruciale nella biosintesi del colesterolo, e la sua inibizione porta a una riduzione dei livelli di colesterolo LDL (LDL-C)​.

Efficacia Clinica

Numerosi studi hanno dimostrato l'efficacia del RYR nel ridurre i livelli di colesterolo. La monacolina K presente nel RYR può ridurre il LDL-C del 15-25% entro 6-8 settimane di consumo quotidiano. Questo effetto è accompagnato da una riduzione proporzionale del colesterolo totale, del colesterolo non-HDL e delle apolipoproteine B plasmatiche, oltre a una diminuzione della proteina C-reattiva ad alta sensibilità (hsCRP)​.

Un importante studio a lungo termine ha rilevato che l'uso del RYR è associato a un miglioramento della funzione endoteliale e della rigidità arteriosa, suggerendo un potenziale beneficio cardiovascolare oltre alla semplice riduzione del colesterolo​.

Sicurezza del Riso Rosso Fermentato

Nonostante i benefici del RYR, esistono alcune preoccupazioni riguardanti la sicurezza, soprattutto nei pazienti più fragili. Sebbene il RYR contenga monacolina K, che ha un meccanismo d'azione simile alle statine, il rischio associato al consumo giornaliero di 3-10 mg di monacolina K è minimo. Gli effetti collaterali più comuni sono lievi, come la mialgia, che si verifica principalmente in soggetti con precedente intolleranza severa alle statine​.

Evidenze Cliniche e Studi Comparativi

Gli studi comparativi hanno dimostrato che il RYR è efficace quanto le statine tradizionali nella riduzione del LDL-C e nella prevenzione degli eventi cardiovascolari. Ad esempio, uno studio condotto su pazienti asiatici con malattia coronarica ha mostrato una riduzione media del 20% del LDL-C e una significativa riduzione del rischio di eventi cardiovascolari fatali e non fatali, paragonabile ai risultati ottenuti con le statine​.

Linee Guida e Raccomandazioni

Le linee guida della Società Europea di Cardiologia e della Società Europea dell'Aterosclerosi raccomandano l'uso del RYR come integratore per la gestione dell'ipercolesterolemia lieve. Anche il Panel Internazionale sugli Esperti dei Lipidi ha recentemente rafforzato questa raccomandazione. Tuttavia, è importante considerare le potenziali limitazioni e i rischi associati all'uso del RYR, soprattutto nei pazienti con rischio cardiovascolare elevato o in quelli intolleranti alle statine​.

Conclusioni

Il riso rosso fermentato rappresenta una valida alternativa naturale per la gestione dell'ipercolesterolemia, in particolare per quei pazienti che non possono assumere statine o che preferiscono trattamenti nutraceutici. La sua efficacia nel ridurre il colesterolo LDL e il suo potenziale beneficio cardiovascolare lo rendono un'opzione promettente. Tuttavia, è essenziale consultare un medico prima di iniziare qualsiasi trattamento, specialmente per valutare la compatibilità con altre terapie e le condizioni di salute individuali​.

In sintesi, il riso rosso fermentato è un'opzione nutraceutica efficace e relativamente sicura per la gestione dell'ipercolesterolemia, offrendo un'alternativa preziosa ai trattamenti farmacologici tradizionali, con un rischio minimo di effetti collaterali.

Cicero, Arrigo F. G., Federica Fogacci, e Alberto Zambon. «Red Yeast Rice for Hypercholesterolemia: JACC Focus Seminar». Journal of the American College of Cardiology 77, fasc. 5 (9 febbraio 2021): 620–28. https://doi.org/10.1016/j.jacc.2020.11.056.