Patrizia Mantoessi • Farmacista
Gennaio e febbraio sono, sulla base di statistiche climatologiche, i mesi più freddi dell’anno e a supportare la tesi ci sono anche diversi motti e proverbi popolari.
Le basse temperature che generalmente si registrano in questi mesi sono la causa principali della comparsa di ragadi e geloni. Rischio che aumenta quanto più l’esposizione alle basse temperature è prolungata e quanto più le temperature sono al di sotto dello zero. Infatti l’inverno non perdona. mani screpolate e geloni ai piedi possono essere un problema non solo per alpinisti ed escursionisti in montagna, ma anche per soggetti che per stile di vita sono meno protetti dal freddo.
I geloni sono lesioni cutanee infiammatorie che possono colpire qualsiasi parte del corpo, ma che più frequentemente si manifestano alle estremità (mani, piedi, orecchie, naso, labbra). La causa non è del tutto nota, ma sembra la conseguenza di una eccessiva vasocostrizione in seguito all’esposizione alle basse temperature.
Il disturbo esordisce con una sensazione di freddo e dolore delle estremità, il peggioramento è indicato dalla comparsa di formicolio, sensazione di puntura di spillo e può arrivare infine al congelamento. Le lesioni compaiono dopo poche ore dall’esposizione al freddo, sono tipicamente invernali, possono essere associate a prurito, dolore, abrasione fino all’ulcerazione.
La diagnosi è del medico, è visiva, basata sui sintomi e l’evidenza di una recente esposizione al freddo. Alcune condizioni possono predisporre maggiormente alla comparsa di geloni come la familiarità, il tabagismo, la nicotina ha notoriamente un’azione vasocostrittrice, le connettivopatie (Lupus Eritematosus, Sclerodermia, la sindrome di Sjogren). Pazienti con patologie croniche che compromettono il microcircolo come il diabete, l’ipercolesterolemia, sono anch’essi potenzialmente più a rischio, così come soggetti che svolgano mansioni in condizioni di freddo o a contatto con materiali gelidi come il ghiaccio.
La prevenzione riduce considerevolmente il rischio e consiste nell’uso di abbigliamento caldo, nell’uso di guanti protettivi per le mani, di cappelli, di calzature calde e isolanti. Un prolungato beneficio si ottiene immergendo preventivamente le zone a rischio in acqua calda.
Creme a base di corticosteroidi possono essere utili per trattare il prurito e il gonfiore. Il ricorso al medico è indispensabile per la diagnosi e in caso di congelamento, perché oltre alla pelle possono esser colpiti tendini, muscoli e ossa. Il rischio è la necrosi dei tessuti e la successiva infezione.
La situazione tende a risolversi entro qualche giorno nei casi più lievi. I casi più gravi richiedono il ricorso a trattamenti specifici in speciali unità e ad opera di uno staff medico specializzato nel trattamenti di queste lesioni. La risoluzione può richiedere anche qualche mese. Le forme conseguenti alla presenza di malattie preesistenti tendono invece a cronicizzare.
Un altro fastidioso problema che può colpire durante i mesi più freddi sono i dolorosi tagli alle estremità delle dita: le ragadi. Il freddo peggiora il dolore ed è concausa della loro comparsa, ma anche il continuo contatto con l’acqua e l’utilizzo di detersivi, senza l’uso di guanti, favoriscono screpolature e arrossamenti.
La pelle dovrebbe essere nutrita e protetta non solo dall’esterno, con l’applicazione locale di creme a base di ceramìdi, che la mantengono idratata, e con acidi grassi, che la nutrono e la mantengono morbida, ma anche dall’interno, integrando l’alimentazione con Omega 3 estratto da pesce.
Queste abitudini consentono di prevenire fissurazioni cutanee, perché aiutano a mantenere la pelle più elastica. Quando di fatto compaiono, per favorire la cicatrizzazione e la riparazione della ragadi occorre utilizzare prodotti specifici contenenti urea, olio di mandorle dolci, allantoina, pantenolo, ceramìdi che ripristinano la barriera cutanea e la mantengono idratata, vitamina E che contrasta i radicali liberi e l’invecchiamento cutaneo.
In ambito naturale sono utili gli oli essenziali di lavanda per l’azione antisettica, l’olio di calendula per prevenire e trattare gli arrossamenti, l’olio di camomilla per l’azione lenitiva sulla cute. Vanno sempre usati in piccole dosi, data la loro natura chimica e l’elevata concentrazione l’assorbimento cutaneo è notevole ed opportuno usare un veicolo (olio o crema) per favorirne l’assorbimento. Non solo su mani e piedi possono formarsi le ragadi, anche le labbra ne sono spesso bersaglio e non solo in inverno, ma anche in primavera quando il vento ne mina il benessere. Le ragadi alle labbra possono anche essere il segnale di un generale indebolimento dell’organismo o di una carenza di vitamine e minerali. È importante quindi rivedere l’alimentazione e compensare eventuali carenze. Il trattamento locale prevede l’utilizzo di creme e stick a base di acido ialuronico che svolge un’azione rigenerante ed idratante. È opportuno evitare di inumidire continuamente le labbra, perché peggiora il quadro clinico favorendo tagli più profondi.
Diversi prodotti per uso quotidiano contengono burro di Karité olio di jojoba, calendula, ad azione riparatrice, timo ad azione antibatterica, tea tree oil ad azione antivirale, antimicotica ed antibatterica. Prevenzione locale o esterna e sistemica o interna, vanno fatte per difendere la pelle contro i danni da freddo per dare comfort e nutrimento. Sono abitudini quotidiane utile per proteggere la pelle che è la nostra naturale barriera di confine e di contatto con il mondo esterno. Non dimentichiamo infine di assumere un’adeguata quantità di acqua, bere d’inverno non è facile ma è necessario sforzarsi anche per idratare la pelle.
Tecnica Ragalt
• flacone airless da 15 ml
• Crema arricchita per zone sensibili, a base di: Vitamina E, Vitamina A, Clorexidina, olio di semi di lino.
Dermatologicamente testata e Nickel tested < 1 ppm. Studiata per lenire la sensazione di prurito e migliorare gli inestetismi cutanei associati alla ragade. Utile in particolare su mani, piedi, seno, o altre zone sensibili e reattive.
> Modalità d’utilizzo: applicare sulla zona interessata, anche più volte al giorno per almeno 7 giorni. Massaggiare fino a completo assorbimento. Dopo il miglioramento, può essere usata ogni 2-3 giorni come mantenimento.
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