Compiere 40 anni è un passaggio importante nella vita di ciascuna persona, anche dal punto di vista alimentare. Nelle donne, l’aumento di peso oltre i 40 anni è più diffuso rispetto agli uomini a causa di una riduzione del metabolismo.
Nulla di più sbagliato! Una bufala. Il metabolismo dopo i 40 anni non rallenta.
Una nuova ricerca pubblicata su Science sfata il mito, che le persone ingrassano perché il loro metabolismo rallenta intorno alla mezza età, e che le donne abbiano maggiori difficoltà a controllare il peso, anche a causa della menopausa.
Non si ingrassa con l’età La scoperta arriva da uno studio condotto presso la Duke University della Carolina del Nord (USA) che riguarda tanto gli uomini quanto le donne. L’aumento di peso dai 40 o 50 anni in poi non è neanche colpa della menopausa. Se si ingrassa con la mezza età è solo “colpa” di abitudini e stili di vita adottati da ciascuno di noi.
Metabolismo e chili di troppo: tutto da rivedere
Sempre in base allo studio, il metabolismo inizia a rallentare solo dopo i 60 anni di età al ritmo dello 0,7% l’anno. E non dopo i 40 anni! Un ribaltamento di molte convinzioni non solo delle persone comuni ma anche di medici e nutrizionisti, i quali potrebbero assumere un nuovo paradigma.
Il Metabolismo Umano
Il rallentamento avverrebbe solo con l’ingresso nella terza età. Il che varrebbe tanto per gli uomini quanto per le donne. Non ci sarebbero dunque differenze di consumo calorico sia per quanto riguarda il metabolismo basale necessario a mantenere attive le funzioni vitali del nostro corpo, sia per quanto riguarda il metabolismo attivo, ovvero la quantità di energia utilizzata durante l’attività fisica, sport o lavoro. I risultati dello studio scientifico
Sono state esaminate 6500 persone dalla nascita ai 95 anni di 28 paesi diversi. Analizzando i dati sul consumo calorico da parte del metabolismo nelle diverse età della vita, i ricercatori americani sono arrivati alla conclusione che con l’età non si ingrassa per colpa del metabolismo, che può essere suddiviso in 4 fasi.
- Infanzia: fino al 1° anno di vita, quando il metabolismo è al suo apice;
- Giovinezza fino a 20 anni, quando rallenta di circa il 3% ogni anno;
- Età adulta: dai 20 ai 60 anni, quando il metabolismo si mantiene stabile, anche in gravidanza o in menopausa
- Età anziana: dai 60 anni in poi, quando si riduce il proprio dispendio calorico di circa lo 0,7% annuo.
Fattori da tenere d’occhio Non c’entra quindi l’età. Secondo gli esperti sono altri i fattori da controllare. “Con l’avanzare dell’età può variare la capacità dell’organismo di metabolizzare il grasso e di massimizzare il consumo calorico tramite l’esercizio fisico. Si chiama sarcopenia -spiegano gli specialisti- ed è la perdita progressiva di massa muscolare che può insorgere con l’età. La massa muscolare è anche quella metabolicamente attiva, se diminuisce, il metabolismo stesso ne risente”. Ma anche la qualità del sonno gioca un ruolo fondamentale. Un sonno disturbato o insufficiente influisce sull’aumento di peso e di conseguenza sul metabolismo”. La buona notizia Sono tutti fattori su cui si può intervenire.
Continuano gli esperti: “E’ fondamentale seguire una sana alimentazione, rispettando ad ogni pasto, il giusto rapporto tra carboidrati, proteine e grassi. E’ importante dilazionare questi macronutrienti lungo tutto l’arco della giornata. Non eccedere in un unico pasto è la parola d’ordine, perché quell’eccesso non viene utilizzato dall’organismo per poi esserne carenti”. Lo sport “Con l’avanzare dell’età è sempre consigliabile praticare esercizi di potenziamento per stimolare la massa magra, quella metabolicamente attiva. Meno esercizio aerobico, che non deve comunque essere trascurato per il benessere cardiovascolare, ma preferibilmente dare più importanza al potenziamento muscolare”. E’ il consiglio della comunità scientifica.
10.000 PASSI AL GIORNO
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) consiglia di camminare per almeno 10mila passi al giorno, che tradotti vuol dire circa 7 chilometri. Un “piccolo” sforzo per garantire benefici come benessere cardiovascolare, miglioramento della salute ossea, dei tendini, dell’ossigenazione al cervello e del controllo del peso corporeo
No due ma cinque ore di attività fisica a settimana per gli over 40
Cinque ore di attività fisica moderata a settimana sono necessarie per evitare l’ipertensione tipica della mezza età. I giovani dovrebbero incrementare la loro routine di allenamento e mantenerla costante nel tempo per ridurre le possibilità di sviluppare pressione alta o ipertensione. Problemi che possono portare a infarto e ictus, come demenza in età avanzata. Le linee guida attuali indicano che bisognerebbe svolgere almeno due ore e mezza di attività fisica moderata a settimana. Un recente studio condotto dall’UCSF Benioff Children’s Hospitals rivela invece che aumentare l’attività fisica fino a cinque ore a settimana aiuta molto di più, se svolta fra i trenta e i cinquant’anni. Dalla ricerca si evince che mantenersi attivi durante l’età adulta, a livelli superiori rispetto a quelli finora consigliati, può essere particolarmente importante.