Secondo numerosi studi l’organizzazione mentale si riflette anche nell’ordine dei nostri spazi. L’affezione ad oggetti non più utili e a vecchi ricordi del passato genera infatti un attaccamento morboso che spegne l’energia e la creatività.
In aiuto arriva il decluttering, una tecnica orientata all’essenziale che elimina tutto il superfluo facendoci riscoprire il piacere di vivere serenamente le mura domestiche e lavorative.
“Decluttering” è un termine inglese che significa, letteralmente, “fare spazio”. Si tratta di un insieme di tecniche che aiutano a rendere funzionale lo spazio aiutando a liberarlo da quello che non serve più per vivere pienamente i nostri ambienti vitali.
Spesso gli oggetti portano una carica emotiva che può, a seconda di quello che ci ricordano e rappresentano, essere positiva o negativa. È quindi difficile capire cosa è effettivamente superfluo.
Per farlo possiamo iniziare a piccoli passi, pensando di “ripulire” una stanza per volta e ponendoci delle semplici domande: “Abbiamo mai usato l’oggetto che abbiamo di fronte?”, “Funziona ancora o riveste l’utilità per cui era stato acquistato?”, “Se si rompesse ne compreremmo un altro identico (o simile)?”. Se la risposta è negativa ad almeno la metà di queste domande ci si trova di fronte ad un oggetto che va - ahimé - eliminato.
In caso di bivio “amletico” (buttare o non buttare?) può essere utile anche il metodo delle quattro scatole, cui viene dato un ruolo preciso: oggetti da conservare, oggetti da buttare, oggetti da regalare, oggetti da vendere.
Il decluttering aiuta a organizzare gli spazi in modo più consapevole e funzionale. Il continuo desiderio di accumulare oggetti, alla lunga, satura gli ambienti e soffoca la creatività, idealizzando quel senso di identità di cui li abbiamo investiti e impedendoci di evolvere.
Quando l’ambiente in cui viviamo è libero da cose non più utili si viene a creare una nuova armonia intorno e dentro di noi.
I benefici sono molteplici poiché consente di riconoscere i nostri veri bisogni, migliorare la salute e generare energia positiva (un locale sgombro e pulito invoglia a riflettere e a creare!) e permette di lasciarsi alle spalle il passato facendo posto a nuove idee e percorsi.
Questa filosofia si può applicare anche ai nostri pensieri (sogni, desideri, progetti, ricordi, previsioni, preoccupazioni) per liberarci, una volta per tutte, da quelle “scorie” interiori che bloccano l’azione nel “qui e ora” e impediscono una crescita felice. Se il “disordine” che regna nei nostri spazi è anche nella nostra testa il rischio è quello di non esprimersi al massimo delle proprio potenzialità e di non mettere a fuoco ciò che è davvero importante in quel momento nella nostra vita.
Caos e ricordi
Secondo alcune ricerche si tende a usare soltanto il 25% degli oggetti che si hanno a casa. A far fatica a liberarsene sono soprattutto le persone nei cui pensieri regna il caos. Inconsciamente, infatti, temono di non riuscire a ritrovare questi oggetti fra i ricordi della mente una volta che non li avranno più davanti agli occhi.