Al bando ogni forma di autocommiserazione. Il vittimismo non è la soluzione. Imparare ad accettarsi nel corpo e nella mente è invece il primo passo verso la felicità. La base, insomma, per costruire un’esistenza serena e appagante. E vivere meglio con se stessi e con gli altri.
Nessuno è perfetto. Lo sappiamo bene. Eppure, spesso non riusciamo a perdonarci di non essere “impeccabili” in una o più situazioni della vita. Tutto ciò ruba la serenità rendendoci instabili. Piccoli o grandi dispiaceri quotidiani, l’insoddisfazione, il fallimento di relazioni personali o professionali e centinaia di altre sfide mettono a durissima prova l’accettazione di se stessi. Ma tormentarsi è inutile. È necessario invece iniziare ad amarsi.
FINIRE DI LOTTARE CONTRO SE STESSI
“Il punto di partenza è comprendere che è opportuno smetterla di odiarsi - spiegano psicologi e psicoterapeuti -. È importante capire che tormentarsi, essere perennemente insoddisfatti o intolleranti nei confronti del proprio modo di essere, non porterà da nessuna parte. Insomma, per avviare il percorso dell’auto-accettazione, è bene iniziare a demolire qualsiasi tentazione di disdegno e disprezzo.
Tale impegno consente di rompere alle origini quel circolo di pensieri, ben poco virtuoso, che compromette la possibilità di vivere un’esistenza più soddisfacente”.
VOLERSI BENE PER CIO’ CHE SI È
“Imparare ad accettarsi è il primo passo verso la felicità - ammettono gli psicologi -. Che non vuol dire non cercare di cambiare o non migliorare. Semplicemente accettare di essere umani, ammettere di sbagliare, riconoscendo sempre però il valore di noi stessi”. Tutto ciò non è un’impresa ardua e dolorosa, anzi. Molte volte è un meccanismo spontaneo e naturale”. “Accettare vuol dire dunque accogliere - aggiungono ancora -. E quando si accoglie si è predisposti alla conoscenza e quando si conosce si ha la possibilità di crescere e migliorare. Sono questi i tasselli che strutturano il percorso di crescita personale per una vita serena e in armonia con se stessi”.
AUMENTARE L’AUTOSTIMA
Costruita sin dalla tenera età in termini di affermazione e valutazione che riceviamo da figure autorevoli come i genitori e gli insegnanti, lo sviluppo dell’autostima influenza il modo di affrontare le situazioni durante la vita adulta sia in termini di relazioni sociali sia in termini di sfida. È probabile che nei momenti di confusione e avversità, come il fallimento di una relazione o la perdita di lavoro, l’autostima venga meno. Qualunque sia la causa, la conseguenza è sempre la stessa: “non sentirsi più padroni della propria vita”.
C’È BISOGNO DI TEMPO
Il processo di sviluppo di una sana autostima richiede tempo e pazienza. “Mai disperare o gettare la spugna quando si commettono errori: è necessario imparare a vedere l’errore come un’opportunità di crescita e non come un fallimento”. È questo uno dei pilastri indicati da psicologi e psicoterapeuti. “Siamo esseri umani e tutti erriamo. Quando le persone riescono vediamo solo il loro successo. Tuttavia, lo sforzo, la dedizione e gli insuccessi sono lì, ma non sono così facilmente osservabili”, concludono.
DARE VALORE A SE STESSI
È fondamentale liberarsi dai pensieri negativi e altrettanto importante non guardare a chi dovrebbe giudicarci come quando eravamo bambini. Solo in questo modo si evita di mantenere inconsciamente l’odiata dipendenza dello sguardo e dei giudizi altrui. In psicologia l’obiettivo da perseguire passa dall’accettazione di ciò che siamo, per poter migliorare con serenità, puntando non alla perfezione, ma alla positiva concretezza delle nostre caratteristiche.
ACCETTARSI
Avere una buona stima di sé è la base della fiducia in se stessi. Ma cosa fare per rafforzare la percezione di noi stessi? Imparare a riconoscere le qualità. Scrivere su un diario i successi raggiunti o le difficoltà superate nella vita. Diversi studi confermano che la scrittura ha un potere enorme, riuscire a esternare e visualizzare i propri pensieri aiuta a oggettivarli e quindi a iniziare un processo di distanziamento. Lontani da chi non ci apprezza. Necessaria la distanza dalle persone “denigratrici” che finiranno con il “contagiare” la negatività. Importante circondarsi invece di persone che accettano chi siamo. È possibile così creare il giusto ambiente dove accrescere la propria autostima e vivere più serenamente. Imparare a perdonarsi. Nessun rimpianto per ciò che poteva esser fatto nel passato perché non può essere più modificato.
Forse non tutte le scelte possono risultare “azzeccate”, però sicuramente ci sono cose anche ben fatte. Mettere pace al dialogo interiore. Ascoltare in modo oggettivo e lasciare che i pensieri scorrano senza essere bloccati dal troppo peso. Fondamentale rispondere alla “voce interiore” con azioni costruttive e concrete che potranno validare o ritrattare ciò che la voce stessa suggerisce. Liberarsi dai falsi doveri. Bisogna eliminare i falsi concetti del tipo: bisogna essere i più bravi, i più belli per essere stimati dagli altri. Vivere in funzione del giudizio altrui distrugge desideri ed emozioni.
Bisogna invece lasciare spazio a ciò che si ama fare. Imparare ad accettare i complimenti e non sminuire sempre quello che viene detto o fatto.
Anche così si impara a volersi bene.