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Il passaggio generazionale: tema da trattare con scaramanzia?

Il passaggio generazionale: tema da trattare con scaramanzia?

A cura di Arturo Saggese, Dottore commercialista

“Ha già fatto testamento?”

Da un po' di tempo a questa parte, questa è la domanda che, sempre più di frequente, mi trovo a porre ai miei clienti (soprattutto ai nuovi clienti), in occasione dei primi colloqui conoscitivi.
Generalmente, la reazione che più spesso mi trovo a fronteggiare si sostanzia in gesti scaramantici piuttosto espliciti che ometto di descrivere nel dettaglio.

Dopo un primo “shock”, però, subentra nel cliente una fase di riflessione riguardo alla propria situazione specifica.

Perché è davvero così importante “definire” la propria situazione, pianificando ciò che accadrà dopo la fatidica (e speriamo lontana…) data di trapasso?

Come "sistemare le cose"?

Premettendo che ciascuno ha una situazione familiare e patrimoniale specifica, che va affrontata e gestita in maniera peculiare, l’obiettivo principale è cercare di “sistemare le cose” nei confronti dei propri eredi, mantenendo il controllo (almeno per garantirsi sino in fondo la sussistenza) del proprio patrimonio fino a quando lo si desidera e poter fare tutto con lucidità e senza essere ricattabili moralmente.

Strumenti utili a quanto detto sopra, possono essere le diverse operazioni straordinarie che la norma ci consente di utilizzare (conferimento di ditta individuale in Newco, scissione, fusione, trasformazione) oppure negozi giuridici particolari (trust, patto di famiglia), passando per l’utilizzo di società preposte alla “gestione di patrimoni”, le holding.

Attenzione però! Non esiste uno strumento valido per tutte le situazioni. Per ciascuna situazione familiare e patrimoniale esiste un “vestito su misura” da tagliare e cucire.

Potremmo richiamare innumerevoli fattispecie o infinite variabili, tali da far propendere il diretto interessato per l’uno o l’altro strumento. Il primo passo, in realtà, resta sempre l’affidarsi a un professionista competente (e aggiungerei, a un notaio di fiducia) che, dopo una fase di intenso e approfondito confronto, di concerto con il proprio cliente, tracci la strada più adeguata, il tutto al fine, da un lato, di assecondare le aspettative di merito del cliente e, dall’altro, di garantire l’inattaccabilità giuridica delle scelte da perseguire, con un occhio di riguardo alle conseguenze fiscali di quanto sopra.

Il mantra per programmare un passaggio generazionale vincente

Quindi, bando a scongiuri vari. Pensiamo a pianificare correttamente il passaggio generazionale, al fine di favorire la responsabilizzazione della generazione che verrà, senza perdere del tutto il controllo, con una transazione graduale e con l’obiettivo (che talvolta non è perseguibile con precisione, ma con approssimazione e con senso pratico) della equità di trattamento tra futuri eredi.

Se non si dovesse riuscire ad essere equi, ad esempio in una situazione in cui si è titolari di una sola sede farmaceutica e si hanno più figli (farmacisti o meno), bisogna avere il coraggio di approcciarsi all’acquisto della seconda sede farmaceutica!

Quest’ultima affermazione è il mantra che ciascun titolare deve perseguire. 

 

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