I dati registrati a settembre confermano il trend positivo delle farmacie del network: ecco su cosa puntare per una crescita inarrestabile.
Iniziamo col dire che ci troviamo in una fase di passaggio, dall’estate all’autunno: una stagione che inizia con la fine dell’obbligo di mascherina nelle scuole e sui mezzi pubblici. La vita sta viaggiando verso una certa normalità dove sono più frequenti e più ravvicinati i contatti con le persone.
Questi fattori stanno favorendo una maggiore diffusione del virus Sars-Cov2: si moltiplicano i casi, soprattutto nella fascia di età 10-19 anni, aumentano i ricoveri e le terapie intensive. Tuttavia, almeno per il momento, continuano a calare i decessi (Fonte: GIMBE).
Di conseguenza, in farmacia si assiste a una crescita a valore del farmaco etico, che segna un +3,6% nelle farmacie Club Salute, superiore al dato nazionale che sul progressivo, al 25 settembre, si assesta su un +2% (fonte IQVIA).
Club Salute sorpassa ancora la media nazionale
In generale il fatturato globale delle farmacie Club Salute cresce sui 9 mesi di un buon +6,3%, e, nonostante un inizio settembre non brillante, cresce di più rispetto al dato nazionale (+5,25%). Dal dato dell’etico si intuisce un aumento del traffico, sostenuto anche dai tamponi, nonostante non ci siano ancora le punte a cui abbiamo assistito in altri momenti. Il traffico generato dalla patologia cerca risposte legate alla malattia, anche se nelle farmacie Club Salute trova riscontro anche per altri bisogni e questo spinge il fatturato a superare la soglia nazionale. Ne sono un segnale evidente il segno positivo che contraddistingue la dermocosmesi in Club Salute, che nell’ultima settimana di settembre segna un +7,7% a volumi, rispetto alla settimana precedente. Dato decisamente migliore rispetto al -4,4% a livello nazionale, riportato dal report NewLine.
Magia? Assolutamente no: il segreto è un altro…
Non ci sono formule magiche, c’è solo un lavoro continuo sul fattore che contraddistingue l’anima delle farmacie Club Salute: in questo momento storico il cliente cerca sicuramente l’assortimento e la convenienza, ma anche e soprattutto il consiglio, comunicato secondo un modello strutturato. Ritorniamo spesso su questo punto (e non potremmo fare altrimenti) perché le risorse umane sono il motivo che spesso orienta la scelta della farmacia da parte del cliente. Sappiamo che la posizione logistica è uno dei fattori di preferenza della farmacia (vicinanza all’abitazione o al luogo di lavoro). Eppure, una buona percentuale di persone (circa il 33%) è aperta a cambiare punto vendita “in base alla disponibilità del farmacista” (Fonte: Cittadinanzattiva – Rapporto Annuale Farmacie 2021), cioè alla sua predisposizione a dare consiglio.
Counseling e servizi: combinazione vincente
Erodere i bacini di utenza delle altre farmacie e ridurre il ricorso all’acquisto on-line non è un’attività che si può svolgere sulla linea dello sconto. Counseling e servizi sono i parametri che possono invitare il cliente a scegliere una farmacia rispetto a un’altra. È il momento di pensarci? Sì, soprattutto se una parte del fatturato della farmacia è composto dall’introito dato dai tamponi: questa è stata una fonte di traffico e incasso, ma non sappiamo ancora per quanto sarà così. Potrebbe rimanere una pratica duratura nel tempo o potrebbe sfumare, in ogni caso è sempre meglio puntare su una fidelizzazione robusta piuttosto che su un traffico generato da un fattore esogeno senza nessuna previsione sul seguito che potrà avere.
per scoprire come analizzare i dati della farmacia e tracciare il giusto percorso da seguire
