a cura di Simone Castelli
Tre buone notizie, due incertezze e un piano di sopravvivenza e di crescita per le farmacie nel 2023.
Siamo entrati nel vivo del primo trimestre del 2023 e per il mondo delle farmacie si prospetta un periodo di profondo cambiamento. Tra notizie positive ed elementi più incerti, titolari e collaboratori saranno chiamati a un profondo esercizio di evoluzione e adattamento.
2023: le buone notizie per le farmacie
Partiamo con qualche dato ottimista: il PIL nella seconda parte del 2022 si è dimostrato più performante di quanto previsto, per questo si stima una crescita intorno al 4%. Inoltre, il prezzo delle materie prime energetiche ha subito una drastica riduzione. A oggi, il gas ha un costo di circa 60 euro al megawattora mentre ad agosto 2022 costava circa 350. L'inflazione, secondo le stime del Fondo Monetario Internazionale, ha raggiunto il suo picco, anche se il rientro entro parametri accettabili sarà ancora lungo, impiegando l'intero 2023 e buona parte del 2024.
Debito pubblico e guerra: due grandi incognite per le farmacie
A fare da contrappeso a questa evoluzione positiva vi sono due grandi incertezze. La prima è il debito pubblico: nel 2023 l'Italia dovrà emettere circa 320 miliardi di titoli. Inoltre, proprio a causa dell'inflazione, l’Italia dovrà riconoscere ai sottoscrittori interessi più alti sugli acquisti della BCE. Si tratta dell'inevitabile rovescio della medaglia della riduzione del valore reale del debito pubblico causata sempre dall'inflazione. Il secondo fattore da non sottovalutare è la guerra in Ucraina, per la cui fine al momento non si intravedono spiragli. Qui vale la pena notare che nei primi 15 giorni di gennaio Gazprom, multinazionale russa del settore energetico-minerario, ha incassato dalla vendita di gas alla UE circa 20 milioni al giorno, a fronte degli oltre 120 che incassava a marzo 2022: una pessima notizia per il tiranno del Cremlino.
Il mercato farmaceutico nel 2023
In generale, il mercato farmaceutico è un mercato florido e stabile, che favorisce le aziende innovative che lavorano a nuovi farmaci e brevetti. Per fare un paragone, altri mercati, dopo una fase espansiva, sono ora in difficoltà: si pensi al mondo dell’internet, con licenziamenti a valanga nelle big degli USA, o al settore dell’edilizia (cosa accadrà al termine del famoso bonus 110%?).
Farmacie: come sopravvivere e crescere
La farmacia perderà la contribuzione e, insieme, l’impegno di personale, sia per i tamponi sia in parte per le vaccinazioni, e si adeguerà a una “nuova normalità” sempre più digitale. Non bisogna dimenticare che un mercato “normale” è un mercato dove la qualità e la professionalità hanno maggiore spazio di espressione e apprezzamento.
Questo contesto si presenta come favorevole per le farmacie appartenenti alla rete Club Salute, dove il paziente, sfinito da anni di pandemia, trova non solo salute, ma anche bellezza, cura e benessere. Il network, infatti, ha sviluppato una serie di servizi e di attività che possiamo considerare anticipatori di questo momento storico, in cui la farmacia può supplire alle carenze del sistema sanitario con:
- servizi di telemedicina ad altissimo livello e a un prezzo appropriato;
- test di screening;
- consulenze di vario tipo;
- disponibilità di uno staff a banco sempre preparato e orientato al counseling di qualità grazie a tutto il patrimonio di formazione che Club Salute mette a disposizione dei propri affiliati.
Il digitale come chiave vincente per il futuro delle farmacie
Il fattore digital ormai è entrato nel cuore delle farmacie Club Salute: presto ogni cliente avrà a disposizione la possibilità di acquistare on-line, con consegna a domicilio o ritiro in-store, prenotare servizi secondo le proprie necessità, e accedere al continuo supporto di consiglio di farmacisti in carne ed ossa (che per il momento non possono essere sostituiti da nessuna AI) che risponderanno ad ogni sua esigenza.
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